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Come costruire una carta dei vini che valorizza il territorio (e vende)

Nel mio lavoro di sommelier e consulente per il mondo della ristorazione, c’è una verità che ripeto spesso: una carta dei vini ben fatta non è solo un biglietto da visita, è un potente strumento di identità e di profitto. Saper costruire una carta che parla del territorio, nel nostro caso della Campania, dei Monti Picentini, del Cilento. non significa essere provinciali. Al contrario: è un atto di coerenza, di qualità e di intelligenza commerciale.

Racconta il tuo menù, non copiare la lista del vicino

Ogni carta dei vini deve partire da una domanda semplice: da quali pietanze è composta la tua proposta delle vivande?

Il vino è una narrazione liquida del cibo che proponi. Se lavori con ingredienti locali, ricette della tradizione rivisitate o piatti a chilometro zero, allora proporre vini industriali o blasonati ma fuori contesto è un errore. Un piatto di cavatelli con caciocavallo podolico e funghi del Cilento? Va d’accordo con un aglianico del territorio, magari vinificato in anfora. Non con un Bordeaux da 80 euro.

Valorizza i piccoli produttori (soprattutto se li puoi raccontare)

Una carta intelligente valorizza le micro-produzioni: quelle bottiglie che non trovi nella GDO, che hanno un volto e una storia dietro. Un Fiano macerato di un giovane vignaiolo dei Picentini, o un Piedirosso in purezza da vigne di 80 anni, sono elementi che fanno la differenza.

Quando un sommelier sa raccontare una bottiglia, quella bottiglia si vende da sola, ripercorrendo la storia del produttore ma in primis la filosofia di produzione, magari avendo avuto la fortuna di visitare l’azienda e conoscerlo.

Semplifica la scelta, ma guida con competenza

Troppo spesso le carte dei vini sono complicate, disordinate, spaventano il cliente. Un consiglio pratico:

  • Dividi per stile : dai uno stile o un format alla tua carta. Trovane uno e dividila in tanti settori; per regione, per vitigno, per produttore e perché no, anche per range di prezzo che in alcuni casi è molto efficace.
  • Aggiungi una breve nota descrittiva (2 righe al massimo)
  • Metti una sezione dedicata ai vini del territorio: “Dal Cilento con amore”, “I nostri Picentini”, ecc.
  • Evita errori grammaticali e di scrittura delle referenze: dai uno stile unico di scrittura delle referenze, sceglilo e persegui quello per tutta la carta. La scrittura di una referenza osserva la seguente regola: 1) nome commerciale; nome della vigna; denominazione; anno; produttore. Può essere personalizzata ed aggiungere qualsiasi altro dettaglio come l’uvaggio, il comune di produzione, il titolo alcolometrico e chi più ne ha più ne metta. Sono tutte informazioni che aiutano il cliente e fanno si che ci sia una piacevole lettura.

Non servono 200 etichette. Ne bastano la metà ben scelte e ben raccontate.

Una carta che vende? È una carta viva

Un errore grave? Stampare una carta e tenerla uguale per 12 mesi.
Un vino finisce? Cambialo con un altro simile. Arriva un nuovo produttore della zona? Proponilo in edizione limitata.
Chi entra in un ristorante vuole scoprire, non annoiarsi.

E ricordati: ogni bottiglia che resta troppo tempo in carta è un capitale immobilizzato. La cantina deve girare. Qui è in gioco la definizione del prezzo di vendita che deve considerare diversi parametri, tra i quali la giacenza di magazzino, l’anno, in relazione alla tipologia di vino perché un biancolella di 3 anni può essere al limite ma un Greco di Tufo no, ed molti altri.

Formazione e consulenza: investi nelle persone

Il cliente è sempre più preparato. Ma il vero salto di qualità lo fa il personale di sala.
Un sommelier o cameriere che sa parlare di terroir, di vinificazione, di abbinamenti con consapevolezza, è il tuo miglior venditore.

Salerno Wine Tour affianca ristoratori ed enoteche con percorsi di formazione personalizzati, degustazioni tecniche e selezioni su misura. Perché una carta dei vini non si costruisce con un catalogo in mano, ma con una visione.

Conclusione: il vino locale è la tua arma segreta

La Campania è una delle regioni più ricche e sottovalutate d’Italia in campo enologico.
Costruire una carta che racconta questo patrimonio, in modo moderno, consapevole e con criterio commerciale, è un’opportunità unica per distinguersi e fidelizzare.

E se vuoi una mano,  Salerno Wine Tour è pronto a far parlare la tua carta… come un vero sommelier.

Vuoi una consulenza personalizzata per il tuo ristorante o wine bar?

Contattaci per un sopralluogo e un’analisi gratuita della tua attuale carta dei vini.

 info@salernowinetour.it